Noi, discount delle imprese, fra liberalizzazioni e sindaco unico
Le ultime novità inducono una riflessione sulla necessità di protestare: senza forconi né blocchi stradali, ma col blocco delle trasmissioni telematiche
Pubblichiamo l’intervento di Giuseppe Pozzato, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
Il Governo Monti, chiamato a gestire con competenze ultra-tecniche l’arretramento dal baratro, ha scelto di attuare politiche basate sull’aumento delle entrate fiscali, su un’importante e strutturale revisione della politica previdenziale e su una grande operazione dal forte impatto mediatico, ma dalle scarse ricadute sullo sviluppo, chiamata “liberalizzazioni”.
La “Lenzuolata 2.0” che riguarda il comparto delle professioni ordinistiche parte già malissimo, prevedendo una serie di obblighi e restrizioni, l’esatto contrario, cioè, della libertà e del mercato. Esaminiamone uno: l’obbligo di preventivo scritto. Questa trovata, che avrebbe potuto suonare molto rassicurante alle orecchie del cittadino (badate bene: non usiamo volutamente la categoria di “consumatore”, che ci riduce tutti ad indistinti sgranocchiatori di prodotti e servizi), non era altro che un ulteriore laccio burocratico, un vincolo, un passaggio in più. Un piccolo redde rationem c’è stato: si è mantenuto l’obbligo nel caso in cui lo richieda il cliente. Mi domando: se un cliente me lo chiede e io non glielo do, con quale fiducia pensate possa affidarmi un incarico? Quindi, con il preventivo su richiesta, rimaniamo nel campo dell’ovvio.
Altro passo falso è l’abolizione delle tariffe. I commercialisti da tempo hanno abbandonato questo totem e cercano di stare sul mercato con criteri di concorrenza. Ma nel caso di contenziosi e consulenze giudiziarie, ad esempio, dove si andranno mai a pescare dei riferimenti certi per i compensi dovuti? Forse in tariffari approvati dai Ministeri sulla base di indicazioni fornite dagli Ordini (la cosa mi suona familiare).
Dal folklore, passiamo ad una vera e propria mostruosità, che è quella della riduzione dei collegi sindacali da tre componenti ad uno solo: ormai neanche più al supermercato paghi uno e prendi tre. Evidentemente, siamo diventati il discount dove si servono le imprese, nel senso che non sono diminuiti i compiti legati al ruolo di sindaco. In questo modo, chi ha la funzione di controllare con chi si confronterà? E chi vigilerà sulla sua indipendenza di giudizio? Oltretutto, i giovani professionisti paventano, a ragione, che i primi Revisori a fuoriuscire saranno proprio loro.
Ci sarebbe molto altro: l’attacco all’importanza della garanzia che l’esame di Stato rappresenta, la concorrenza (questa sì sleale) da parte di operatori che, non essendo iscritti all’Ordine, non sarebbero vincolati dai suddetti obblighi, pur esercitando nel nostro medesimo ambito.
Il Presidente Siciliotti propone saggiamente di opporre ragionamenti anziché blocchi stradali. Ha ragione, noi coi forconi poco c’entriamo, non sapremmo maneggiarli. Tuttavia io, che sono un sindacalista di lungo corso, dico: blocchi stradali no, blocco delle trasmissioni telematiche, pensiamoci.
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