L’aggravamento del dissesto non danneggia i creditori sociali
Nessun risarcimento per le perdite subite quando il patrimonio risultava già azzerato
L’incremento del passivo che si verifica dopo l’azzeramento del patrimonio sociale non danneggia i creditori sociali, i quali possono lamentarsi del compimento di “nuove operazioni” vietate soltanto quando, prima di esse, il patrimonio della società risultava sufficiente a soddisfare, almeno in parte, le loro ragioni.
È questa un’ulteriore rilevante precisazione fornita dalla sentenza 9 dicembre 2011 del Tribunale di Lecce, già oggetto di commento su questo quotidiano in relazione ad altri profili (si veda “Per i sindaci, prescrizione dal momento del danno” del 23 febbraio 2012).
Anche in esito alla riforma del diritto societario – osservano in via preliminare i giudici – il curatore di una srl fallita deve reputarsi abilitato all’esercizio ...
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