Obbligo di motivazione contestuale anche per i licenziamenti economici
La riforma del lavoro cambia la procedura per l’intimazione, introducendo poi il tentativo obbligatorio di conciliazione
Accanto alle novità concernenti la tutela del lavoratore a fronte di un recesso datoriale illegittimo, con la modifica dell’art. 18 della L. 300/70 (Statuto dei lavoratori), il pacchetto sulla flessibilità “in uscita” contenuto nella L. 92/2012 di riforma del mercato del lavoro presenta anche norme che incidono, a monte, sulle modalità di intimazione dei licenziamenti. E ciò, in particolare, con riguardo ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Quest’ultimo può consistere in ragioni inerenti la sfera del lavoratore, ma a lui non imputabili a titolo di colpa, ovvero in “ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa”, ai sensi dell’art. 3, seconda parte, della L. 604/66 ...
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