Accertamento anticipato legittimo in presenza di frodi fiscali
La riscontrata presenza di reiterate condotte penali tributarie, per la Cassazione, rappresenta un valido motivo di urgenza
Il coinvolgimento del contribuente in una frode fiscale può costituire una di quelle ragioni d’urgenza che legittimano l’emissione anticipata dell’avviso di accertamento. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza 2587 di ieri, 5 febbraio.
Il tema è ormai quello noto dell’atto impositivo notificato prima del decorso di sessanta giorni dal rilascio del PVC sul quale si fonda, in violazione dell’art. 12, comma 7 dello Statuto del Contribuente (L. 212/2000). Le Sezioni Unite, ponendo fine alla vexata quaestio circa la legittimità di tali atti emessi ante tempus, hanno stabilito che detti avvisi di accertamento sono nulli, se non vi sono ragioni di motivata urgenza che abbiano indotto il Fisco ad adottare anticipatamente il provvedimento rispetto al termine ...
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