Al 52° Congresso dell’UNGDCEC, focus su cooperative ed enti non profit
L’evento, in programma a inizio aprile a Lecce, affronterà il contesto socio-economico e le diverse problematiche in materia
Pubblichiamo l’intervento di Mirko Simone, Presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Lecce.
Il 3, 4 e 5 aprile, l’Unione Giovani di Lecce ospita il 52° Congresso nazionale dell’UNGDCEC, un evento storico e indimenticabile per la città, candidata a Capitale europea della Cultura 2019.
È stato un evento fortemente voluto, che ha visto un gruppo di colleghi e amici, uniti e coesi, crescere e operare, non senza difficoltà, verso un fine comune. Mi piace paragonare il nostro gruppo ad una cooperativa in cui, alla base di tutto, regna uno spirito di mutualità, dove esiste il rispetto dei ruoli di ognuno di noi, nonostante la stratificazione dei livelli, delle funzioni e delle responsabilità: vige tra di noi la politica del “fare”.
L’Unione Giovani Dottori Commercialisti è ormai diventata una realtà sempre più presente e consolidata in tutta Italia.
Sicuramente, la situazione di crisi devastante che l’Italia sta attraversando fa sì che anche l’approccio alla professione sia difficile e titubante. A risolvere questa situazione non aiuta il totale stallo dell’organo direttivo del Consiglio Nazionale che, dall’ormai lontano 2012, risulta commissariato.
Quando qualcuno mi chiede cos’è l’Unione, mi piace sempre richiamare il significato stesso del logo dell’UGDCEC rappresentato dalla moneta greca di “Knos”: il significato simbolico che si voleva dare era che il giovane commercialista entrava nel labirinto di un problema (da sinistra fino al centro della moneta che rappresentava l’economia) e ne usciva attraverso le proprie conoscenze ed abilità professionali (dal centro a destra del labirinto) con la soluzione del problema.
Il motto della giunta nazionale, da tutti noi condiviso, è sempre stato “Senza mai prendersi troppo sul serio”, ma a me piacerebbe aggiungere e proseguire questo motto dicendo “ma facendo sempre le cose molto, molto seriamente e professionalmente”, in pieno stile Unione.
L’organizzazione del Congresso è stata un’avventura estremamente impegnativa da ogni punto di vista: dalla parte scientifica con cinque sessioni congressuali e ben otto workshop in cui interverrano oltre 60 relatori di primissimo livello nazionale ed internazionale, alla parte ludica con l’organizzazione delle due serate che faranno riscoprire ai circa 1.000 ospiti le bellezze della città di Lecce.
“Cooperative ed enti non profit: strumenti per la crescita, opportunità per il professionista”: questo è il titolo del Congresso di Lecce. Un argomento di stringente attualità che il professionista deve studiare, poiché il terzo settore ha finalmente l’occasione di compiere quel salto di qualità imprenditoriale che gli si chiede da tempo.
Tali argomenti saranno illustrati, con dovizia di particolari, da autorevoli esponenti del movimento cooperativo e del non profit. A questi spetterà il compito di analizzare l’attuale contesto socio-economico, affrontare le diverse problematiche della cooperazione e del non profit e risolvere le casistiche più complesse, ma anche quelle meno conosciute.
L’obiettivo del congresso è duplice: da un lato, fugare i principali dubbi sulla cooperazione ed enti non profit; dall’altro, incentivarne la diffusione per cogliere le opportunità che si potranno presentare in un mercato sempre più globale.
Si tratterà della finanza cooperativa e del terzo settore andando ad analizzare argomenti quali il crowfunding ed il fund raising, nonché l’utilizzo di CFI e Coopfond.
Verrà poi analizzato l’utilizzo degli enti non profit e delle cooperative come soluzione della crisi: si analizzeranno ad esempio dei casi concreti di “Workers buy out” – aziende comprate dai dipendenti (WbO). Questa pratica di estremo interesse si sostanzia in una serie di operazioni, di tipo societario e finanziario, finalizzate all’acquisizione di un’azienda da parte dei suoi “lavoratori” che, mediante la formazione di una cooperativa, ne divengono i proprietari.
Non verrà tralasciato l’aspetto sindacale e di categoria, con la disamina delle società tra professionisti e del modello cooperativo, anche in virtù del protocollo siglato fra UNGDCEC e Legacoop.
Infine, il Congresso si chiuderà con una tavola rotonda, in cui l’Unione farà la sua proposta sul Fisco che vorremmo: a mio modo di vedere, è arrivato il momento di far sentire forte la nostra voce e di far sì che il Dottore Commercialista assuma il giusto ruolo nell’attuale contesto socio-economico.
Un ringraziamento al grande lavoro fatto da tutti i componenti della Commissione UNGDCEC “Enti no-profit e cooperative”.
Ed ora, eccoci qui per offrirvi il miglior congresso che avremmo mai potuto organizzare, mettendoci tutta la nostra passione, tutto il nostro cuore e il nostro entusiasmo.
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