Tra politica fiscale e 730 precompilato, alcuni spunti per il nuovo CNDCEC
Caro Direttore,
ho letto con positivo interesse i recenti interventi del neo-Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dai quali, ritengo, possa evidenziarsi un realistico approccio all’ampio dibattito tra evasione ed errore nell’applicazione, ovvero interpretazione, delle norme fiscali del nostro Paese.
Un auspicio che parte da lontano come quello, diretto al legislatore nazionale, della semplificazione e stabilità della produzione normativa, più volte espresso ed invano atteso dal cittadino, dalle imprese e dai professionisti. Rapporti, questi, che l’Amministrazione finanziaria deve interamente recuperare al giorno d’oggi, essendo largamente compromessi da lunghi anni di integralismo fiscale.
Altresì interessanti i risultati, riportati dalla stampa di questi giorni, della politica fiscale ed economica della vicina Austria in termini di nuovi insediamenti di imprese nel territorio, di cui molte italiane.
Una distanza considerevole con il nostro Paese, in ordine alla quale un netto segnale di inversione di tendenza – rispetto alle politiche degli ultimi 30 anni – sarebbe rappresentato dal solo incamminarsi in tale direzione. Ciò consentirebbe quanto meno di arginarne l’esodo prima ancora di parlare di nuovi insediamenti esteri in Italia.
In questo contesto si inseriscono le recenti misure annunciate dal Governo con provvedimenti di ampio spettro quale la trasmissione del modello 730 precompilato direttamente a dipendenti e pensionati, i quali potranno confermarlo, se rispondente alla propria situazione reddituale, ovvero modificarlo tramite l’intervento di un CAF o di un professionista.
Si fatica a capire perché, in caso di errore non imputabile al professionista, questi debba rispondere di imposte sanzioni ed interessi. Incomprensibile!
Nelle misure correlate al nuovo 730 è altresì previsto il rilascio delle certificazioni delle ritenute operate, tutte, non solo i CUD che ne costituiscono la più ampia parte, entro il 28 febbraio di ogni anno. Entro il successivo 7 marzo le stesse dovranno essere inviate all’Amministrazione finanziaria in via telematica: un nuovo adempimento a carico di imprese e professionisti in un termine estremamente esiguo. Potrebbe tuttavia ottimisticamente rappresentare un incentivo all’esodo per il modello 770 che non servirebbe più a nulla.
Ecco alcuni spunti, tra i molti possibili, per le prossime attività del nuovo CNDCEC, confidando che, forte dell’indiscussa capacità professionale della categoria che rappresenta, possa fornire competente supporto ai processi legislativi ed amministrativi nell’interesse di tutti: cittadini, imprese e professionisti, nessuno escluso.
Massimo Scotton
Presidente ODCEC Genova