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OPINIONI

Con l’evoluzione delle norme contabili, ruolo chiave dei professionisti

L’aggiornamento delle proprie conoscenze è fondamentale per muoversi nei meandri delle molteplici casistiche che si possono verificare

/ Raffaele MARCELLO

Martedì, 16 settembre 2014

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Pubblichiamo l’intervento di Raffaele Marcello, Consigliere del CNDCEC con delega ai Principi contabili, Principi di revisione e sistema dei controlli.

Il decreto legge 91/2014, coordinato con la legge di conversione 116/2014, la revisione di 19 principi contabili nazionali e l’avviato iter di implementazione della direttiva 2013/34/EU, destinata a rivedere le disposizioni del codice civile in materia di informativa finanziaria, portano ad effettuare alcune considerazioni sulla presumibile evoluzione delle norme contabili e sul ruolo che i professionisti contabili, e in particolare i commercialisti, possono svolgere in questo importante processo.

È, anzitutto, opportuno evidenziare dal punto di vista istituzionale che l’emanazione del DL 91/2014 ha formalizzato alcuni concetti di fatto già noti, contribuendo a rafforzare il ruolo pubblicistico dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), quale standard setter nazionale, a cui è riconosciuta anche la funzione di “consulente” degli organi legiferanti in materia.

Il decreto prevede che l’OIC emani “i principi contabili nazionali, ispirati alla migliore prassi operativa, per la redazione dei bilanci secondo le disposizioni del codice civile”. In questa prospettiva, il riferimento alle best practice è sicuramente una conferma del ruolo imprescindibile dei professionisti nel processo di predisposizione dei principi contabili.

Il legislatore, chiaramente, non ha cambiato il ruolo dei principi contabili nazionali, che continuano a ricoprire una funzione di interpretazione e integrazione del disposto normativo. L’applicazione degli IAS/IFRS da parte della stragrande maggioranza delle imprese sottoposte al controllo delle Autorità di vigilanza (Regolamento CE 1606/2002 e DLgs. 38/2005) implica naturalmente che le società di piccole e medie dimensioni siano i principali destinatari dei principi contabili nazionali. Gli iscritti all’albo che tradizionalmente seguono, a diverso livello, l’attività di tali realtà sono tenuti a un aggiornamento delle proprie conoscenze, al fine di comprendere le modifiche – in alcuni casi limitate, in altre circostanze più sostanziali – apportate con la recente revisione ai principi contabili, le cui disposizioni entrano in vigore a partire dai bilanci dell’esercizio 2014.

Le canoniche dichiarazioni di “conformità ai principi contabili nazionali emanati dall’OIC” che si è soliti leggere nelle Note integrative e nelle relazioni di revisione richiedono, infatti, una preliminare conoscenza delle disposizioni tecniche a cui si fa riferimento. La riconsiderazione dei “nuovi” principi contabili nazionali è, quindi, un’attività di formazione professionale fondamentale, poiché contribuisce a dotare gli iscritti di strumenti di “garanzia” per l’espletamento della propria attività.
In aggiunta, i principi contabili nazionali risultano nella loro nuova veste ancor più articolati su principi generali, prescindendo in molti casi dall’analisi di tematiche non contabili e dallo sviluppo di problematiche più squisitamente professionali; gli utilizzatori dei principi, quindi, impadronitisi delle prassi contenute nei documenti, dovranno essere capaci di muoversi nei meandri delle molteplici casistiche che si possono verificare nello svolgimento dell’attività professionale.

La formazione dota gli iscritti all’albo di strumenti di “garanzia”

La revisione dei principi contabili nazionali si colloca, poi, temporalmente in un periodo, come accennato, cruciale per la rivisitazione delle norme del codice civile in materia di bilancio. Il nostro legislatore è atteso all’implementazione delle disposizioni contenute nella sopra citata nuova direttiva contabile. L’originario processo di revisione delle norme dell’Unione europea è stato significativamente modificato nel corso del tempo, tanto che alcune delle novità originariamente previste sono state poi riconsiderate nel processo di approvazione della direttiva. I principi ora emanati, qualora compatibili con il disposto di legge che originerà dall’implementazione della nuova direttiva contabile, saranno, perciò, ragionevolmente confermati, anche a seguito della revisione del codice civile.

In questo contesto, spetta a tutti i soggetti, chiamati a interagire per la definizione delle norme, contribuire al corretto sviluppo delle pertinenti disposizioni, tenendo in considerazione sempre i soggetti a cui sono rivolte, ed adoperandosi per una loro diffusione al fine di definire una prassi che risulti sempre più “generalmente accettata”.

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