Nota di variazione IVA da «provare» con la registrazione delle operazioni
La registrazione permette di dimostrare la corrispondenza tra operazione originaria ed eventi successivi
Con la sentenza n. 8535/2014, la Cassazione ha chiarito i presupposti che il contribuente deve provare – in sede di verifica – per legittimare, al verificarsi di una causa risolutiva del contratto, l’emissione di una nota di variazione in diminuzione ex art. 26, comma 2 del DPR n. 633/1972.
In merito, pare opportuno ricordare che il menzionato art. 26, al comma 2, dispone che “se un’operazione per la quale sia stata emessa fattura, successivamente alla registrazione di cui agli artt. 23 e 24, viene meno in tutto o in parte, o se ne riduce l’ammontare imponibile, in conseguenza di dichiarazione di nullità, annullamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili o per mancato pagamento in tutto o in parte a causa di procedure concorsuali o di procedure esecutive rimaste ...
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