Le minacce dell’usuraio non salvano dalla bancarotta preferenziale
Per la Cassazione, l’utilizzazione dei precedenti finanziamenti alla società in dissesto per estinguere il debito non è «scusata» dallo stato di necessità
La Cassazione, nella sentenza n. 35707/2015, ha precisato che risponde di bancarotta fraudolenta preferenziale l’amministratore/socio di una srl in dissesto (e poi fallita) che si riappropri delle somme erogate a titolo di finanziamento alla società, anche se tali somme, precedentemente ottenute da un usuraio, sono riacquisite per far fronte a violente e minacciose richieste di restituzione di quest’ultimo.
Nel caso di specie, l’amministratore/socio di una srl veniva condannato, sia in primo grado che in appello, per bancarotta preferenziale ex artt. 216 comma 3 e 223 comma 1 del RD 267/42; in forza di tali disposizioni è punito con la reclusione da uno a cinque anni l’amministratore di una società fallita che, prima o durante una procedura fallimentare, allo scopo di ...
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