Disciplina CFC applicabile in presenza di «costruzione di puro artificio»
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nel ritenere tale disciplina compatibile con la libertà di stabilimento
La normativa in tema di CFC risulta pienamente compatibile con il principio della libertà di stabilimento: l’imposizione per trasparenza trova un limite nel riscontro di una costruzione di puro artificio; la stipula di una Convenzione contro le doppie imposizioni non può consentire la doppia esclusione del reddito prodotto nello Stato estero. Sono questi i principi sanciti dalla Corte di Cassazione, con la pronuncia n. 25281 depositata ieri, 16 dicembre 2015.
Il caso sottoposto all’esame della Suprema Corte riguarda l’imputazione per trasparenza, in capo alla società madre italiana, dei redditi conseguiti dalla controllata cipriota ai sensi della normativa CFC di cui all’art. 167 del TUIR.
Si ricorda, infatti, che lo Stato di Cipro, seppur entrato a far parte dell’Unione
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