Distorsioni sui dividendi paradisiaci non del tutto eliminate
La facoltà di poter scomputare l’imposta estera viene prevista solo per i soggetti controllanti residenti nel territorio dello Stato
La disciplina dei dividendi provenienti da paradisi fiscali è stata oggetto di rivisitazione ad opera del DLgs. 147/2015 (c.d. decreto internazionalizzazione) e della legge di stabilità 2016 che è intervenuta sul tema della disciplina CFC.
Un merito del decreto internazionalizzazione è rappresentato dall’eliminazione di un effetto distorsivo che si verificava quando il socio italiano otteneva una risposta favorevole all’interpello disapplicativo in base all’esimente di cui alla lett. a) del comma 5 dell’art. 167 del TUIR, ossia in presenza di svolgimento di un’effettiva attività commerciale nel Paese a fiscalità privilegiata nel caso in cui lo stesso fosse caratterizzato da un livello impositivo non trascurabile.
Ipotizziamo che il socio sia una società di capitali ...
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