Con le note di variazione, recupero dell’IVA per risoluzione contrattuale
Il diritto alla detrazione dell’imposta compete, anche retroattivamente, se il recesso è esercitato dal fornitore
La riformulazione dell’art. 26 del DPR n. 633/72 in materia di nota di variazione IVA ad opera dell’art. 1, comma 126 della L. n. 208/2015 è particolarmente rilevante, in quanto consente di superare un ricorrente dubbio interpretativo del passato: nel vigore della precedente disciplina era, infatti, spesso controversa la possibilità di recuperare l’IVA anche nel caso in cui il contratto ad esecuzione continuata o periodica fosse stato risolto di diritto, a seguito dell’attivazione – a cura del cedente o prestatore che, a suo tempo, aveva applicato l’imposta – di una clausola risolutiva espressa collegata al mancato pagamento del corrispettivo da parte del cessionario o committente, ovvero all’inadempimento (art. 1456 c.c. ).
Sul tema, l’Assonime – con ...
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