Forniture extraterritoriali Ue non sempre in reverse charge
Gli operatori nazionali possono essere tenuti a richiedere l’apertura di una posizione IVA nel Paese estero
In ordine alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi domestiche effettuate da fornitori non residenti verso soggetti passivi nazionali, è prevista nel sistema IVA nazionale l’applicazione in maniera generalizzata del meccanismo del “reverse charge” di cui all’art. 17, secondo comma del DPR n. 633/1972. Conseguentemente, in relazione a tali operazioni, il soggetto estero non è mai obbligato a identificarsi o a nominare un rappresentante fiscale nel nostro Paese al fine di assolvere l’IVA relativa alle stesse.
La medesima situazione non si verifica, tuttavia, nell’ipotesi in cui con riferimento all’operazione extraterritoriale il soggetto nazionale si ponga nella posizione di fornitore. In quest’ultimo caso, infatti, non sempre il soggetto ...
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