Illegittima la CIGS se i criteri di rotazione sono generici
Per la Cassazione l’azienda deve dettagliare i criteri di scelta dei lavoratori interessati dalla sospensione dell’attività lavorativa
In caso di intervento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per l’attuazione di un programma di ristrutturazione aziendale che implichi una temporanea eccedenza di personale, il provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa è illegittimo se il datore di lavoro omette di comunicare alle organizzazioni sindacali gli specifici criteri di individuazione dei lavoratori che devono essere sospesi.
Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 10012/2016, rigettando il ricorso di un datore di lavoro che, in sede di accordo sindacale per accedere alla CIGS per ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale, aveva individuato, in maniera ritenuta carente dai giudici di merito, sia i criteri alternativi alla rotazione, sia le modalità applicative della stessa
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