Nelle frodi carosello, serve la consapevolezza e non la mera negligenza
Per la Cassazione, bisogna dimostrare il «contatto» tra cessionario e cedente interponente
Uno dei più frequenti recuperi a tassazione dell’IVA a seguito del disconoscimento della detrazione riguarda l’inesistenza soggettiva delle operazioni.
Accade che in una “catena” di cessioni di beni, la merce sia acquistata da cartiere, ovvero da soggetti privi di una consistenza patrimoniale, nonché di un’organizzazione aziendale (detti talvolta cedenti interponenti), e rivenduta a uno o più cessionari (detti società filtro, o soggetti interposti).
Di norma, le cartiere eseguono la cessione senza poi corrispondere l’IVA all’Erario e senza presentare le dichiarazioni fiscali.
I beni, poi, vengono ceduti dai cessionari interposti ad altri soggetti ancora, i quali ben possono essere assolutamente ignari del carosello.
La Corte di Giustizia, con la sentenza ...
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