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PM Greco: Oltre alla disclosure, ci vogliono pressing su evasori e minor uso del contante

/ REDAZIONE

Giovedì, 3 novembre 2016

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La voluntary disclosure è diversa da “strumenti vetusti come condoni o scudi fiscali” e rientra in programmi “monitorati dall’OCSE, non se l’è inventata il legislatore”. Lo ha detto il Procuratore di Milano Francesco Greco in audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera sul decreto fiscale collegato alla manovra, sottolineando però che “tutti i programmi di disclosure dovrebbero essere affiancati da un enforcement da parte dello Stato”, una “pressione” sugli evasori per convincerli ad aderire.
Secondo il magistrato non serve “una norma, ma basta dare direttive precise agli organi dello Stato” e forse servirebbe una “raccomandazione” in questo senso da parte del Parlamento.

“Capisco i mal di pancia, ma mi chiedo perché non ci siano quando si analizzano i dati sulla circolazione del contante”: il PM ha anche ricordato che i dati sono “impressionanti per l’Italia, che è all’ultimo posto per uso della moneta elettronica e al primo per uso del contante con l’86,27% dei pagamenti fatti in contanti”. Non solo, i prelievi di contante “nel 2014 sono stati 377 miliardi di euro, di cui 206 tramite carte di pagamento e 171 miliardi allo sportello”. 

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