ANCI: Su Equitalia e cartelle, da evitare disparità di trattamento tra Comuni e cittadini
Oggi, nel corso dell’audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, che stanno esaminando il Ddl. di conversione del decreto fiscale (DL 193/2016), il presidente dell’ANCI Antonio Decaro, assieme al presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco, ha consegnato un documento e una serie di proposte emendative, con l’obiettivo di “evitare le disparità di trattamento, tra Comuni e tra cittadini, che potrebbero scaturire” dalla conversione, “in particolare riguardo la norma relativa alla rottamazione delle cartelle di Equitalia”.
“Vogliamo porre l’attenzione – ha esordito Decaro in audizione, come riporta un comunicato dell’ANCI – su un tema di equità. Equità per i cittadini ed equità per i Comuni. La norma relativa a Equitalia potrebbe infatti creare un problema di disparità di trattamento per quel 40% di Comuni che già negli anni scorsi aveva scelto percorsi alternativi per la riscossione. Non solo. Così facendo, la cosiddetta rottamazione delle cartelle non avrebbe valore per tutti i cittadini, creando un’ulteriore disparità”.
Da qui la richiesta dell’Associazione di “rendere volontaria l’adesione dei Comuni alla definizione agevolata prevista dall’articolo 6 del decreto. Questa facoltà – ha aggiunto poi Decaro – deve essere estesa anche a quei Comuni che non hanno scelto Equitalia”.
Il presidente dell’ANCI ha poi colto l’occasione per rimarcare la necessità che “si proceda a una riforma organica del sistema della riscossione locale, ponendo come priorità una migliore regolamentazione degli strumenti e delle procedure, a partire dalla disciplina dell’ingiunzione fiscale, che risale al 1910”.
Tra le altre criticità da eliminare in tema di riscossione, Decaro ha infine sottolineato “la necessità di prevedere l’accesso gratuito alle banche dati di altri soggetti pubblici e quella di istituire l’obbligo di riscossione diretta sul conto delle tesorerie comunali, nel caso in cui ci si affidi a società esterne, per eliminare alla radice i rischi di mala gestione da parte di alcuni privati negli ultimi anni”.
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