Le nuove dichiarazioni d’intento porteranno solo altri disagi agli onesti
Spettabile Redazione,
la vicenda relativa al nuovo modello relativo alla dichiarazione d’intento degli esportatori abituali che dovrà essere utilizzato dal 1° marzo 2017 dimostra, ancora una volta, che siamo davanti alla violazione delle più elementari regole che dovrebbero caratterizzare una buona amministrazione.
Nel provvedimento del 2 dicembre vengono esplicitati i motivi della modifica: “... un più puntuale monitoraggio ed una migliore analisi del rischio delle operazioni in commento, anche al fine di contrastare fenomeni evasivi e fraudolenti connessi all’utilizzo improprio di tale regime agevolativo”.
Chi è del mestiere sa che tale modifica non servirà a niente. I grandi evasori si mettono a ridere davanti a provvedimenti del genere, mentre la maggioranza dei contribuenti onesti è costretta a fare i conti con questi ulteriori disagi.
Ma la cosa assurda è la tempistica con la quale si fa entrare in vigore la novità.
Non era più logico far partire tutto dal 1° gennaio? Magari del 2018, visto che esiste anche uno Statuto del contribuente che viene sempre disatteso dai nostri governanti di turno.
E quindi, adesso, chiedo al coordinamento delle sette sigle sindacali, se non l’avesse già fatto, di farsi sentire in proposito, non tanto per ottenere un ripensamento dell’Agenzia delle Entrate (ormai è tardi), ma per mettere sul nostro piatto della bilancia anche quest’ultima ipocrisia.
Piero Ciampolini
Associazione Commercialisti Circondario Empolese Val d’Elsa
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