Tenta di riciclare chi abusa della voluntary disclosure
Fattispecie contestata alla moglie di una condannato defunto per reati non coperti dalla procedura il cui provento risultava depositato in Svizzera
L’utilizzo “abusivo” della c.d. voluntary disclosure, per somme non dichiarate e provenienti da reati “non coperti” commessi da altri soggetti, integra tentativo di riciclaggio rispetto al quale è possibile disporre provvedimento di sequestro, anche per equivalente, finalizzato alla confisca.
È quanto si desume da un’ordinanza del 1° ottobre scorso del Tribunale di Bergamo, in funzione di Giudice del riesame.
La procedura di voluntary disclosure (o collaborazione volontaria), di cui alla L. 186/2014, prevede la non punibilità per i delitti fiscali di cui agli artt. 2, 3, 4, 5, 10-bis e 10-ter del DLgs. 74/2000 e per i reati di riciclaggio e reimpiego (artt. 648-bis e 648-ter c.p.) commessi in relazione ai reati tributari indicati (art. 5-quinquies comma 1 lett. ...
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