Il trasferimento della sede all’estero perde la sospensione d’imposta
Rimane la possibilità, per i trasferimenti intracomunitari, di rateizzare l’exit tax, anche se il numero di rate scende da sei a cinque
La disciplina fiscale del trasferimento della sede all’estero che si prospetta dal 2019 a seguito del recepimento della direttiva 2016/1164/UE risulta rivisitata in modo radicale rispetto a quella attualmente contenuta nell’art. 166 del TUIR. Rispetto all’attuale versione della norma, infatti, viene mantenuto il principio generale per cui l’operazione genera plusvalenze imponibili, alla stregua della destinazione di beni a finalità estranee all’esercizio dell’impresa, anche se scompare il riferimento al valore normale, sostituito dal valore di mercato; sono, però, previste tre modifiche sostanziali:
- viene espressamente disciplinato a livello normativo l’ambito delle operazioni, ulteriori rispetto al trasferimento della sede “propriamente detto”, ...
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