Fraudolenta anche l’intestazione fittizia di beni a un familiare
Non rileva il fatto che sia comunque possibile una misura di prevenzione patrimoniale
Anche l’intestazione fittizia di un’impresa a un familiare è suscettibile di integrare la fattispecie di trasferimento fraudolento di valori oggi contemplato dall’art. 512-bis c.p.
Ad affermarlo è la Cassazione, nella sentenza n. 54483/2018.
Ai sensi della citata disposizione – frutto della trasposizione nel codice penale, ex DLgs. 21/2018, della fattispecie prima collocata nell’art. 12-quinquies del DL 306/1992 – “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque attribuisce fittiziamente ad altri la titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali o di contrabbando, ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli articoli 648, 648-bis ...