Arriva l’imposta italiana sui servizi digitali
Il nuovo tributo, calcolato sul 3% dei ricavi, è omogeneizzato a quello comunitario in itinere
I commi da 29-bis a 29-quaterdecies dell’art. 1 del Ddl. di bilancio 2019, approvato ieri dal Senato e che approderà a Montecitorio il 28 dicembre, istituiscono la nuova “imposta sui servizi digitali”.
L’imposta si applica nella misura del 3% sui ricavi derivanti da servizi digitali effettuati:
- da imprese o gruppi di imprese che sviluppano un volume complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro, di cui almeno 5,5 milioni derivanti da servizi digitali realizzati in Italia;
- a favore di tutti gli utenti localizzati in Italia (quindi non soltanto i servizi digitali “b2b”, ma anche quelli “b2c”.
L’onere di procedere all’applicazione, al calcolo e al versamento dell’imposta grava sul prestatore del servizio (e non più sull’utente,
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