Accertamenti doganali illegittimi se le relazioni dell’OLAF non sono precise
Possono essere usati come fonti di prova gli atti ispettivi dell’Ufficio europeo con riferimenti dettagliati ai beni oggetto delle riprese fiscali
La Corte di Cassazione, con la sentenza 28 febbraio 2019 n. 5930, ha affermato che l’Agenzia delle Dogane, nelle contestazioni in materia di origine, può utilizzare come fonti di prova gli atti ispettivi dell’OLAF, a condizione che questi siano dettagliati e si riferiscano direttamente alla merce importata.
Nella fattispecie esaminata dai giudici di legittimità un’impresa nazionale aveva acquistato da una società estera diverse partite di cavi di acciaio, dichiarandoli, all’atto dell’importazione, di origine sudcoreana.
Tale origine, tuttavia, era stata contestata dall’Ufficio, che aveva considerato i beni come prodotti in Cina, con conseguente richiesta di pagamento dei dazi antidumping.
La maggiore pretesa impositiva si basava, in particolare, sui rapporti ...
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