Concorso tra truffa e bancarotta per distrazione
La truffa per ottenere i finanziamenti e la loro successiva sottrazione integrano condotte distinte
Il rapporto strutturale tra i reati di appropriazione indebita e truffa rispetto alla bancarotta per distrazione sono assolutamente diversi, ravvisandosi solo nel primo un problema di “assorbimento” tra fattispecie.
La sentenza n. 13399 della Corte di Cassazione, depositata ieri, ha affrontato il rapporto tra il reato di truffa ex art. 640 c.p. e la condotta di distrazione rilevante per la bancarotta fraudolenta ai sensi dell’art. 216 del RD 267/1942. All’imputato erano stati contestati plurimi episodi di truffa in danno di istituti bancari, che avevano erogato finanziamenti a diverse società, poi fallite, alla stregua della falsa documentazione delle condizioni economiche e finanziarie presentata e all’incendio doloso – finalizzato all’ottenimento del premio
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