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LETTERE

Non pare un controsenso che l’Agenzia abbia abolito le deleghe via PEC?

Venerdì, 19 aprile 2019

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Gentile Redazione,
con il provvedimento del 17 aprile 2018 il Direttore dell’Agenzia delle Entrate abolisce il sistema di inoltro delle deleghe via PEC adducendo a motivo della abolizione il fatto che si è superata la fase di rodaggio (si veda “Dal 31 maggio soppressa la procedura di invio delle deleghe tramite PEC” del 18 aprile 2019).

Dal provvedimento risulterebbe che la modalità di inoltro delle deleghe via PEC era stata resa disponibile per dare tempo agli intermediari di “attrezzarsi” all’utilizzo delle procedure di invio telematico predisposte dall’Agenzia.
Il problema è che l’utilizzo delle procedure telematiche (che in realtà abbiamo utilizzato da subito, quando sono state rese disponibili) richiede, come ricorda il provvedimento, la “verifica di alcuni elementi di riscontro che l’intermediario deve indicare a garanzia dell’effettivo conferimento della delega da parte del contribuente”.

Tali elementi di riscontro si ricavano dalla dichiarazione IVA.
Se il contribuente non ha presentato dichiarazione IVA (per esempio perché ha aperto la partita IVA di recente) la procedura telematica non è utilizzabile.
Eliminando la possibilità di inviare la delega via PEC, e viste le rigidità sul punto dell’Agenzia delle Entrate (non è possibile delegare un incaricato di studio), a tutti note, ci rimane solo la possibilità di andare di persona presso gli uffici dell’Agenzia per presentare la delega cartacea.

Come dire: adesso che siete diventati bravi a usare il telematico meglio se venite di persona a portarci la carta…
Non pare un controsenso?


Ferruccio Covio

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova

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