Compensi esteri reversibili non imponibili in capo all’amministratore
Secondo l’Agenzia gli stessi sono imponibili in capo alla società «riversata» con possibilità di fruire del credito di imposta ex art. 165 del TUIR
Con risposta ad interpello n. 167 di ieri l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata in merito al trattamento fiscale dei compensi c.d. reversibili erogati all’amministratore residente in Italia, da una società estera.
Nel caso di specie, Beta, persona fisica residente in Italia e dipendente della società italiana Alfa, riceveva un compenso per le funzioni svolte a titolo di amministratore della società spagnola Delta, con l’obbligo di riversare a favore del datore di lavoro Alfa le somme percepite in relazione all’incarico svolto all’estero.
La società spagnola erogava i compensi mediante accredito sul conto corrente intestato all’amministratore Beta (e non sul conto corrente bancario della società Alfa), al netto della ritenuta prevista dalle disposizioni tributarie
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