ACCEDI
Mercoledì, 18 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

La dichiarazione integrativa non esclude la responsabilità penale

Il dies a quo per calcolare la prescrizione decorre dalla presentazione della prima dichiarazione

/ Maria Francesca ARTUSI

Giovedì, 30 maggio 2019

x
STAMPA

download PDF download PDF

La presentazione delle dichiarazioni integrative non assume alcuna valenza sulla rilevanza penale della condotta. Così afferma la Corte di Cassazione nella sentenza n. 23810 depositata ieri.

Nel caso di specie, la legale rappresentante di una spa aveva presentato dichiarazioni dei redditi per due annualità indicando un reddito imponibile pari a 100 euro, a fronte di ben altri elementi attivi imponibili (pari a oltre 8 milioni di euro con imposte evase superiori a un milione di euro).
La questione centrale su cui verte il ricorso attiene alla valenza della successiva presentazione di una dichiarazione integrativa rispetto a tali dichiarazioni infedeli (cfr. Cass. n. 27967/2017 e Cass. n. 40618/2013).

Si ricorda che l’art. 4 del DLgs. 74/2000 è stato oggetto di modifiche introdotte dal DLgs. ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU