I ruoli legittimano la compensazione con il credito IRES senza fermo
Per la Cassazione operano le norme civilistiche sulla compensazione legale
Ieri, con la sentenza n. 21082, la Corte di Cassazione, a quanto pare per la prima volta, ha enunciato un principio che, da un lato, appare censurabile sotto molti aspetti e, dall’altro, non può che applicarsi anche nei confronti del contribuente, pena una pregnante deviazione di giustizia rispetto al principio costituzionale di parità delle parti processuali.
Sintetizzando, si afferma che qualora il contribuente ricorra contro il diniego di rimborso opposto dall’Ufficio (si trattava nella specie di un credito IRES da dichiarazione), l’Agenzia delle Entrate può opporre in compensazione un proprio controcredito derivante da iscrizioni a ruolo a titolo definitivo (in sentenza si richiamano anche ruoli non definitivi in quanto ancora sub judice, ma non è dato comprendere
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