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LAVORO & PREVIDENZA

Lavoro intermittente per gestire incrementi di attività temporanei

Questo tipo di contratto non risente delle limitazioni riguardanti la durata, le proroghe e i rinnovi previsti invece per il lavoro a tempo determinato

/ Angela FUSCO

Giovedì, 12 dicembre 2019

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Il contratto di lavoro intermittente, previsto sia a tempo indeterminato che determinato, sfugge alle rigidità introdotte dal DL 87/2018 (c.d. “decreto dignità”), consentendo di gestire la prestazione lavorativa per necessità temporanee dovute a esigenze di vario genere. Difatti il lavoro intermittente, anche detto a chiamata, non risente delle limitazioni riguardanti la durata, le proroghe e i rinnovi previsti invece per il lavoro a tempo determinato.

Disciplinato dall’art. 13 e ss. del DLgs. 81/2015, con il contratto di lavoro intermittente un lavoratore si pone a disposizione del datore di lavoro, che ne utilizzerà la prestazione lavorativa in modo discontinuo o intermittente a seconda delle esigenze, anche in periodi predeterminati nell’arco della settimana, mese

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