La mancata richiesta del compenso da amministratore non equivale a rinuncia
La Cassazione ha stabilito che occorrono circostanze esteriori idonee ad attribuire tale significato
La rinuncia al compenso da parte dell’amministratore può trovare espressione in un comportamento concludente del titolare che riveli in modo univoco una sua volontà dismissiva del relativo diritto; a tal fine è pertanto necessario che l’atto abdicativo si desuma non dalla semplice mancata richiesta dell’emolumento, quali che ne siano le motivazioni, ma da circostanze esteriori che conferiscano un preciso significato negoziale al contegno tenuto.
È questo il principio di diritto sancito dalla Cassazione, nella sentenza n. 3657, depositata ieri, cassando la decisione della competente Corte d’Appello, che aveva desunto la rinuncia ai compensi da parte di un amministratore di srl dalla mancata richiesta degli stessi motivata dal convincimento che anche gli altri componenti
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