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LAVORO & PREVIDENZA

Crescita meno sostenuta dei casi di COVID di presunta origine professionale

Secondo i dati INAIL relativi agli infortuni denunciati al 31 maggio aumentano, tuttavia, in modo significativo i casi mortali

/ Fabrizio VAZIO

Mercoledì, 17 giugno 2020

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L’INAIL ha diffuso il quarto report sulle infezioni da COVID-19 di presunta origine professionale.  La statistica è aggiornata al 31 maggio e trae origine dal disposto dell’art. 42, comma 2 del DL 18/2020, che dispone che “nei casi accertati di infezione da coronavirus in occasione di lavoro il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’INAIL che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato”.

L’aumento dei casi, fortunatamente, non è più particolarmente sostenuto, infatti le denunce sono in totale 47.022 e i casi dal 15 al 31 maggio sono 3.623; aumentano, tuttavia, in modo significativo i casi mortali, che arrivano a 208, ovvero 37 in più.
È significativo

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