I freni all’intelligenza artificiale negli studi sono un rischio per la crescita
Le nuove tecnologie possono aiutare ad affrontare le nuove sfide della professione
Problemi di privacy, costi elevati, mancanza di incentivi statali per sostenere l’investimento. Questi sono i motivi principali che frenano i professionisti italiani all’adozione delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale (AI) per espletare il proprio lavoro.
Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, coordinata dal prof. Paolo Biancone, su un campione di professionisti e praticanti in materie giuridiche ed economiche emerge che i professionisti sono resistenti all’innovazione tecnologica perché non ne conoscono le potenzialità. In particolare, i professionisti intervistati denunciano la mancanza di regolamentazione e di incentivi statali che non favoriscono l’innovazione, percepita come costosa dagli studi, soprattutto
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