L’esigenza del bilancio in pareggio non giustifica fatture per operazioni inesistenti
Per il reato basta il dolo eventuale, ovvero accettare il rischio che la presentazione della dichiarazione possa comportare l’evasione
Con la sentenza n. 1724 depositata ieri, la Cassazione ha affermato che l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti non può essere giustificato dalla mera esigenza di portare il bilancio d’esercizio in pareggio, essendo sufficiente, per integrare il reato di cui all’art. 2 del DLgs. n. 74/2000, il dolo eventuale, ovvero l’accettazione del rischio che la presentazione della dichiarazione, con documenti per operazioni inesistenti, possa comportare l’evasione delle imposte.
Il fatto, in verità dai tratti inconsueti, giunto all’esame della Corte riguardava l’amministratore della società X che dopo aver erogato un congruo finanziamento a favore della società Y aveva constatato, a seguito della messa in liquidazione di quest’ultima, la sostanziale ...
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