Bancarotta per distrazione in caso di fidi senza garanzie
La Cassazione ha rilevato anomalie della governance e riparazioni solo fittizie per un istituto di credito cooperativo
Un noto politico italiano è stato condannato, insieme ad altri soggetti, in qualità di presidente di un istituto di credito cooperativo per la gestione “spregiudicata, volta a consolidare le relazione di affari” tra l’istituto medesimo e un importante gruppo industriale. Così si legge nelle motivazioni della sentenza n. 13382 della Corte di Cassazione, depositata ieri.
Il reato contestato è quello di bancarotta fraudolenta patrimoniale (artt. 216 e 223 del RD 267/42), connessa a ingenti finanziamenti, o affidamenti nella forma dello scoperto di conto corrente, da parte della banca, finalizzati a procurare liquidità al gruppo industriale nell’impossibilità di ripianare lo scoperto. Peraltro, al fine di ottenere i finanziamenti, venivano in più casi utilizzati dai beneficiari ...
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