Limiti all’omessa dichiarazione per gli enti sportivi dilettantistici
Per individuare i destinatari delle attività decommercializzate si valorizza la qualità di associato o socio o di tesserato alla federazione di riferimento
Il corretto inquadramento degli obblighi fiscali di un ente sportivo rileva ai fini della possibilità o meno di contestare il reato di omessa dichiarazione ai sensi dell’art. 5 del DLgs. 74/2000.
Tale norma prevede la punibilità, con la reclusione da due a cinque anni, per chiunque – al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto – non presenti, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte a 50.000 euro.
Questione dirimente è dunque individuare chi vi è obbligato e la sentenza n. 35977 della Corte di Cassazione, depositata ieri, si sofferma sul possibile esonero delle attività svolte da una società sportiva dilettantistica in favore di soggetti che, pur affiliati
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