Per i poteri del comproprietario di marchio europeo opera il diritto nazionale
Il diritto Ue non stabilisce le regole di esercizio dei diritti da parte dei contitolari
Con una decisione dello scorso 27 aprile, relativa alla causa n. C-686/21, la Corte di Giustizia dell’Unione europea si è pronunciata sul rinvio pregiudiziale disposto dalla Corte di Cassazione (Cass. 29 ottobre 2021 n. 30749) in tema di concessione in uso di un marchio in comproprietà (si veda “Alla Corte di Giustizia la concessione in uso del marchio in comproprietà” del 17 novembre 2021). La sentenza non ha risolto “nel merito” i dubbi della Cassazione, ma ha statuito che le questioni sollevate dalla Corte devono essere decise in base al diritto nazionale applicabile.
In breve, la Cassazione aveva rimesso alla Corte di Giustizia due questioni sulle modalità di concessione in uso esclusivo di un marchio di cui sono proprietari più soggetti, e in particolare:
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