Il prelievo illecito di energia elettrica è soggetto a IVA
Il carattere involontario dell’erogazione non esclude di per sé la natura economica dell’attività
L’erogazione involontaria di energia elettrica da parte di un ente di distribuzione a favore di un privato che ha effettuato il prelievo illecitamente costituisce una cessione di beni soggetta a IVA.
È quanto emerge dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 27 aprile 2023, relativa alla causa C-677/21 (Fluvius Antwerpen).
Il caso esaminato riguarda un ente di distribuzione belga il quale, avendo constatato il prelievo illegale di energia elettrica da parte di un privato per circa due anni, ha provveduto a emettere nei suoi confronti relativa fattura con addebito del costo dell’energia consumata in detto periodo, come misurata dal contatore.
Date le particolari circostanze, il giudice del rinvio nutriva dubbi sull’assoggettamento a IVA delle somme richieste dall’ente,
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