L’infortunio da COVID non grava sul tasso aziendale
L’ultimo report INAIL in materia è l’occasione per ricordare le norme in materia di non computabilità sul tasso e di responsabilità penale
L’ultimo report COVID dell’INAIL aggiornato al 30 aprile 2023 conclude la serie delle statistiche dell’Istituto assicuratore.
Il conto si ferma a 320.724 casi, pari a circa un sesto delle denunce di infortunio intervenute dal gennaio 2020 a oggi: i casi in più ormai sono pressoché irrilevanti (366 ad aprile 2023, pari a circa due al mese per ogni sede INAIL).
Il report conferma quanto già era noto, cioè che sono più colpite le donne (68,5% dei casi), ma gli infortuni mortali riguardano soprattutto gli uomini (82,7%).
Di maggiore rilievo il dato relativo alle tipologie di eventi indennizzati: prevalgono in assoluto le inabilità temporanee (99%), con le menomazioni permanenti limitate allo 0,8% e le rendite a superstiti per i decessi allo 0,2%.
L’inabilità temporanea riconosciuta
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