Al via l’Osservatorio «Sostenibilità» del CNDCEC
Dopo diversi eventi formativi dedicati al tema, continua l’impegno del Consiglio nazionale dei commercialisti sul tema della sostenibilità. Nei giorni scorsi, infatti, si è insediato presso la sede di Piazza Repubblica, a Roma, l’Osservatorio “Sostenibilità”, organismo con cui il CNDCEC si propone di “monitorare la progressiva diffusione della cultura della sostenibilità nel mondo delle professionisti e delle imprese, al fine di supportare le istituzioni nella implementazione di strumenti adeguati e nell’interesse della intera comunità nazionale”.
Queste le parole di Alessandro Lai, docente all’Università di Verona e coordinatore dell’Osservatorio, di cui fanno parte, tra gli altri, anche esponenti dell’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), l’International Financial Reporting Standards Foundation (IFRS), l’Organismo italiano di contabilità (OIC), la Global Reporting Initiative (GRI), Assonime, Abi e Confindustria.
“Ci siamo dotati di questo nuovo strumento – ha commentato il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, che ha partecipato alla prima riunione dell’Osservatorio – per approfondire problematiche di prassi professionale e aziendale nel settore della sostenibilità. I soggetti che aderiscono all’Osservatorio rappresentano al massimo livello l’intera galassia degli attori nella sostenibilità del sistema economico. La struttura dell’Osservatorio, non casuale, permette di intercettare immediatamente la modifica, nella quantità e nella qualità, delle varie tessere che compongono il quadro della sostenibilità per allinearsi e rispondere efficacemente ai suoi processi evolutivi, tanto nella prospettiva delle aziende quanto in quella della collettività”.
La convinzione del Consiglio nazionale è che, in questo settore, i commercialisti possano diventare “un punto di riferimento insostituibile per la regolazione degli equilibri nelle iniziative condotte nelle sue varie parti, considerato il loro stretto legame con le imprese, soprattutto di dimensioni medie e piccole, che li colloca in una posizione privilegiata per guidare e gestire i processi nella sostenibilità del nostro sistema produttivo, con particolare riguardo alla definizione di sistemi per la raccolta delle informazioni richieste e l’individuazione delle best practice da adottare”.
“Questa nuova realtà – ha aggiunto Gian Luca Galletti, Consigliere nazionale delegato alla materia – potrà promuovere iniziative per migliorare la performance e la conformità ai fattori ESG, nella consapevolezza della centralità dell’elemento culturale per un vero cambiamento, che consenta di cogliere le sfide e le opportunità offerte dai fattori ESG: per muoversi in questa direzione occorre però proprio la comprensione dell’impatto che tali aree potrebbero avere sul sistema in generale e sull’impresa in particolare”.
Oltre al monitoraggio dell’attività legislativa, l’Osservatorio avvierà una collaborazione con le istituzioni competenti con l’obiettivo di arrivare a un’integrazione coerente delle nuove norme nella Relazione sulla gestione e del riconoscimento del ruolo di revisore/asseveratore dell’informativa di sostenibilità. In più, ci saranno iniziative di carattere formativo, affiancando le attività degli Ordini territoriali e delle 15 Scuole di Alta Formazione (SAF), per creare e certificare competenze specialistiche sulle attività (ad esempio, la rendicontazione e l’asseverazione) rientranti nella sustainability economics.
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