Da verificare in concreto la fattispecie penale con cui punire il mobbing
Per integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente deve avere natura parafamiliare
La giurisprudenza penale ha in più occasioni spiegato che le pratiche persecutorie realizzate ai danni del lavoratore dipendente e finalizzate alla sua emarginazione (c.d. “mobbing”) possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente abbia natura parafamiliare.
L’art. 572 c.p. prevede infatti la reclusione da tre a sette anni per chi maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte.
La sentenza n. 207, depositata ieri dalla Cassazione, ribadisce tale indirizzo precisando che si deve trattare da un ...
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