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LAVORO & PREVIDENZA

La Consulta riscrive la disciplina dei licenziamenti nel contratto a tutele crescenti

Con due sentenze la Corte Costituzionale amplia le ipotesi di reintegrazione nel contratto a tutele crescenti rispetto al disegno originario della riforma

/ Luca NEGRINI

Mercoledì, 17 luglio 2024

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Con la sentenza n. 128 pubblicata ieri, la Corte Costituzionale interviene nuovamente sulla disciplina del contratto a tutele crescenti, smontando uno dei capisaldi del Jobs Act, secondo cui in caso di illegittima risoluzione del rapporto di lavoro per motivi economici al lavoratore poteva essere riconosciuta solo una tutela indennitaria, ma mai la reintegrazione nel posto di lavoro.
La Corte ha accolto sul punto la questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale di Ravenna nei confronti della disciplina contenuta nell’art. 3 del DLgs. 23/2015, dichiarando l’illegittimità costituzionale del secondo comma, nella parte in cui non prevede che si applichi la tutela reintegratoria attenuata anche alle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo in cui sia direttamente

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