Possibile la risoluzione del contratto se vengono meno i «presupposti»
Anche l’apposizione di un vincolo espropriativo sul fondo giustifica lo scioglimento del preliminare di compravendita
Può accadere che le parti stipulino un contratto avendo a mente la permanenza o il futuro verificarsi di una data situazione di fatto, nell’interesse di entrambe o di una sola di esse. In tal caso, il successivo venir meno o la mancata verificazione dell’evento supposto possono ingenerare nei contraenti il bisogno di liberarsi da un rapporto contrattuale non più desiderato.
Nessun problema se le sorti del contratto sono state espressamente legate a quelle del fatto “determinante” del consenso, attraverso l’apposizione di una condizione (sospensiva o risolutiva). Molto più complessa è, invece, l’ipotesi in cui il ruolo decisivo del presupposto fattuale nella complessiva economia dell’affare, pur essendo noto a entrambe le parti, non è stato trasposto ...
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