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Martedì, 21 ottobre 2025 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

I pagamenti tracciati non necessari aumentano solo i proventi delle banche

Martedì, 21 ottobre 2025

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Spettabile Redazione,
il nostro legislatore è intervenuto sulla disciplina fiscale delle spese di trasferta e dei relativi rimborsi. In particolare, da quest’anno, per poter dedurre tali costi dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo, da un lato, e affinché l’eventuale rimborso riconosciuto al lavoratore non sia soggetto a imposizione, dall’altro, è necessario che i pagamenti delle spese sostenute in Italia avvengano con mezzi tracciati. A contrariis, qualora il pagamento sia effettuato con mezzi non tracciati, tipicamente il denaro contante, l’impresa o il professionista non potrà dedurre il costo e il lavoratore vedrà concorrere al proprio reddito il rimborso percepito.

La modifica legislativa è stata introdotta per contrastare l’evasione fiscale.
Tuttavia, occorre tener conto che il costo sostenuto da una società per il soggiorno in albergo di un proprio amministratore o dipendente entra in contabilità e da qui nelle dichiarazioni delle imposte dirette e IVA con una fattura e quindi non si è in presenza di un’operazione “in nero”.
Nel caso in cui il costo del soggiorno venga sostenuto direttamente dal lavoratore, tale onere entra in contabilità (e da qui nelle dichiarazioni fiscali) con la nota spese, alla quale va allegata la fattura emessa dall’albergo. Anche qui, dunque, non vi è a monte un’operazione “in nero”.
In entrambi i casi la presenza della fattura scongiura il rischio di operazioni “in nero”, quanto meno sino a concorrenza dell’importo fatturato, a prescindere dalle modalità di pagamento, contanti, carta di credito o altro.

Queste considerazioni portano la memoria al 2020, quando la detrazione IRPEF degli oneri è stata legata al pagamento con mezzi tracciati. Anche allora non si è potuto non notare che, tanto per fare un esempio, se il paziente desidera detrarre la somma corrisposta al dentista necessita della fattura e quindi non si è un presenza di un’operazione “in nero”, a prescindere dalla modalità di pagamento, contanti o carta di credito.

Pare pertanto che l’obbligo di effettuare i pagamenti con mezzi tracciati sia un’arma un po’ “spuntata” se si desidera contrastare l’evasione in quanto, lo si ripete ancora, in tutti i casi che abbiamo visto, a monte vi è l’emissione di una fattura.

L’obbligo di effettuare i pagamenti con strumenti tracciati porta invece a un altro risultato certo, ossia l’aumento delle commissioni corrisposte agli intermediari finanziari, come ad esempio per i bonifici e per gli incassi POS. Vi è da chiedersi se, in Paese ove gli utili di alcune banche si misurano in miliardi di euro, sia opportuno e necessario prevedere l’obbligo dei pagamenti con mezzi tracciati, che necessariamente si risolverà, da una parte, in maggiori proventi per le banche e, dall’altra, in maggiori oneri per cittadini e imprese.
È singolare notare che questo vero e proprio assist a favore delle banche sia stato introdotto mentre si sta discutendo di tassazione dei loro extraprofitti!


Mauro Alliata
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Novara

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