Studi di settore: gli architetti ancora critici
ROMA - Nuova presa di posizione degli architetti contro gli studi di settore. “Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Progettisti e Conservatori - spiega una nota - ha chiesto da tempo, e purtroppo invano, modifiche strutturali al software, la modifica e l’aggiornamento dei quadri delle aree specialistiche e delle tipologie dell’attività che sono oggi inadatte a classificare in modo realistico il lavoro svolto dagli architetti, la risoluzione delle problematiche legate agli acconti e al ritardato pagamento delle parcelle, dei minimi provinciali e dell’intervallo di confidenza per i quali si riconoscono delle criticità”.
“La nostra professione, come gran parte del settore edilizio – aggiunge il presidente del CNAPPC Massimo Gallione - subisce in questo momento una profonda e sensibile crisi che il Governo continua a sottovalutare e della quale sembra non rendersi minimamente conto”.
“La mancata introduzione, ora, negli studi di settore, delle modifiche richieste dagli architetti - afferma il consigliere delegato Luigi Mirizzi - conferma ancora una volta che al Governo sembra sfuggire che la crisi in atto stia da tempo colpendo in modo rilevante gli studi professionali, come segnalano tutti gli indicatori economici, e che siano necessari segnali di attenzione nei confronti delle libere professioni che sono a rischio di forte impoverimento”. (Ansa)
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