Non è rappresentanza la spesa per l’ospitalità di soggetti diversi dai clienti
Per l’Associazione Dottori Commercialisti la qualificazione di tali spese dipende dalla finalità perseguita dall’azienda
Il trattamento delle spese di ospitalità (vitto, alloggio e viaggio) sostenute, per finalità diverse dalla promozione e dalle pubbliche relazioni, a favore di soggetti diversi dai clienti effettivi o potenziali, non sono da comprendere nel novero delle spese di rappresentanza ma, ai fini delle imposte sui redditi, deve essere valutata la loro inerenza ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 109 del TUIR.
Una volta raggiunta tale conclusione, l’ulteriore conseguenza sarà il legittimo esercizio della detrazione dell’IVA di cui all’art. 19, comma 1, del DPR 633/72.
È questo il principio che viene espresso dall’Associazione Dottori Commercialisti che, con la norma di comportamento n. 177, si è pronunciata su una particolare fattispecie riconducibile al corretto ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41