ACCEDI
Giovedì, 26 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

IMPRESA

Niente revocabilità, se la banca è in buona fede

In tema di rimesse, il curatore deve provare che la banca conosce lo stato di insolvenza del cliente

/ Roberta VITALE

Lunedì, 14 giugno 2010

x
STAMPA

In tema di revocatoria fallimentare di rimesse bancarie in conto corrente effettuate nel periodo sospetto (nell’anno antecedente al fallimento) dall’imprenditore fallito, la Cassazione è intervenuta di recente con due sentenze immediatamente successive del 3 maggio 2010 n. 10655 e 10656, in particolare soffermandosi sul requisito soggettivo dell’azione esercitata dal curatore ai sensi dell’art. 67 comma 2 del RD 267/42 (previgente).

Con la prima sentenza (Cass. n. 10655/2010), la Cassazione ha stabilito che il versamento eseguito nel periodo sospetto sul conto corrente “scoperto”, intestato alla società poi fallita, per importi anche notevoli, non assume quel connotato di univocità e gravità tale da far presumere in capo alla banca la conoscenza della condizione ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU