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ANCI: se manca il Premier, niente Conferenza Unificata

/ REDAZIONE

Mercoledì, 7 luglio 2010

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Non è bastata la convocazione della Conferenza Stato-Regioni, cui dovrebbe partecipare Tremonti: gli enti locali vogliono un “faccia a faccia” con il presidente del Consiglio, come era stato ventilato nei giorni scorsi. Di quell’agognato incontro, però, non si sa più nulla e l’ANCI minaccia di non presenziare alla Conferenza Unificata di domani.

“Parteciperemo - ha spiegato il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani, Sergio Chiamparino - se avremo la garanzia della presenza del presidente del Consiglio, oppure se riusciremo ad avere un incontro con lui prima della Conferenza. Se queste due possibilità non si verificheranno, non potremo sederci al tavolo”. Parole che sintetizzano la posizione unitaria espressa da Comuni, Province e Regioni, che ancora attendono la disponibilità di un dialogo aperto con il governo sulla manovra.

Da più direzioni, il messaggio lanciato è uno solo, trasversale all’orientamento politico: il DL 78/10 è necessario, ma va modificato. E, per farlo, serve un confronto diretto con l’Esecutivo. Anche Gianni Alemanno, sindaco romano di centrodestra nonché presidente del Consiglio nazionale ANCI, è d’accordo: “Credo ci debba essere un incontro con il presidente del Consiglio per una presa di impegno chiara sulla situazione dei Comuni, che permane molto critica”.
Ma Alemanno, a differenza di molti colleghi, si dice ottimista: l’agognato incontro - spiega - “da fonti organizzative ho saputo che doveva essere organizzato”.

Entrando nel merito della proposta avanzata dai Comuni, che rischia di rimanere “lettera morta”, s’ipotizza di mantenere intatto l’ammontare dei sacrifici previsti, ovvero 4 miliardi, chiedendo però di suddividerli in 1 miliardo per il 2011 e 3 miliardi per il 2012, invece che 1,5 e 2,5 in due anni. “Il saldo resta uguale - ha sottolineato Chiamparino -, ma noi potremmo avere la possibilità di recuperare i tagli nel 2012, con l’entrata in vigore della nuova imposta comunale prevista dai decreti attuativi del federalismo”.
E su quest’ultimo punto, Chiamparino controbatte al governo: “Se la sfida è quella federalista, è il momento di capire se questa sfida la si vuole affrontare per davvero”. (Redazione)

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