Atto legittimo anche con errore di calcolo
Il giudice deve quantificare l’obbligazione tributaria entro i limiti posti dalle parti
Ove l’avviso di accertamento sia inficiato da un errore di calcolo, la Commissione tributaria non può limitarsi a disporre la caducazione dell’atto, ma deve entrare nel merito della pretesa e quantificare l’obbligazione tributaria, sempre rimanendo entro i limiti delineati dalle domande di parte.
Così si sono espressi i giudici di Cassazione con la sentenza n. 17072 depositata il 21 luglio 2010, confermando il pacifico orientamento secondo cui il processo tributario non è annoverabile tra i processi di “impugnazione annullamento” ma tra i processi di “impugnazione merito”.
Pertanto, come ricordato dai giudici, il rito fiscale non “è diretto alla mera eliminazione dell’atto impugnato ma alla pronunzia di una decisione di merito sostitutiva
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