Il CNDCEC contro gli «illeciti» dei titoli professionali conseguiti all’estero
Il Consiglio chiede al Ministero della Giustizia di arginare le pratiche che consentono di diventare professionisti senza sostenere l’esame di Stato
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha chiesto l’intervento del Ministero della Giustizia per porre fine alla pratica che, chiedendo il riconoscimento del titolo universitario in Paesi europei in cui non è previsto un esame di abilitazione, consente agli aspiranti dottori commercialisti di non sostenere l’esame di Stato.
La questione rientra nell’applicazione delle procedure previste per il riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite in altri Paesi dell’Unione europea, disciplinate dal DLgs. 206/2007, che recepisce la direttiva 36/2005/CE, ma anche nel rispetto delle norme comunitarie in materia di libera circolazione delle persone e del diritto allo stabilimento, nonché della prerogativa degli Stati membri dell’Ue
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