Ecco perché io oggi sciopero
Gentilissimo Direttore,
chi le scrive è Vicepresidente alla Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia.
Sul Eutekne.info, leggo con vivo interesse i commenti con cui seguite le proposte legislative di questo Governo (rectius: Ministero dell’Economia e delle Finanze) nel campo della giustizia tributaria.
Mi sia consentito un breve intervento in argomento.
Non starò certo qui a ripetere quanto magistralmente scritto dall’amica e collega Daniela Gobbi, Presidente del nostro Organo di Autogoverno, nella sua lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, di cui avete dato notizia nei giorni scorsi (si veda “Giustizia tributaria a rischio paralisi con le nuove cause d’incompatibilità” del 1° luglio 2011); ma di fronte a tali proposte (mi viene in mente il refrain pubblicitario “Ti piace vincere, facile facile?”), c’è di che disperare della sopravvivenza di una vera giustizia tributaria in questo Paese.
Per questo spero che qualche suo collega, che questa mattina, dopo essersi preparato per la discussione di un ricorso nell’udienza presso la CTP di Reggio Emilia, avanti il Collegio Giudicante che presiederò, non si adombrerà se si vedrà rinviato il fascicolo a nuovo ruolo.
Infatti, aderendo alla manifestazione di protesta, indetta dall’AMT assieme ai miei colleghi, mi asterrò dall’udienza.
Perché qui il problema non è più solo quello di una legittima difesa dei nostri interessi, diciamo economici, ma, di fronte a tali tipologie di proposte legislative, il problema è diventato quello di far sì che qualunque cittadino, non suddito, di questo Paese possa continuare a trovare... “un Giudice a Berlino”.
Lei ricorderà senz’altro l’episodio di quel mugnaio che, all’Imperatore di Prussia Federico II che, illegittimamente, pretendeva di abbattere il suo mulino, in quanto disturbava la vista della residenza imperiale estiva di Postdam, il Sans Souci, rispose: “Maestà si ricordi che esistono dei Giudici a Berlino...”.
Perché, senza un Giudice a Berlino, e pure a Reggio Emilia, non esiste lo Stato di diritto, ma solo lo Stato etico, che è l’antinomia della libertà e della democrazia.
Marco Montanari
Vicepresidente della Commissione tributaria regionale di Reggio Emilia
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